Distribuzione beni di prima necessità: Come funziona e chi ne può beneficiare
L’operatività della distribuzione di beni di prima necessità è garantita grazie alle materie prime fornite dalla Fondazione Banco Alimentare, tramite la raccolta delle eccedenze di produzione, agricole e dell’industria alimentare e la redistribuzione delle stesse ad enti ed associazioni caritative, per il recupero a fini solidaristici dei generi alimentari ritirati dal commercio ma ancora idonei al consumo.
La composizione dei pacchi viveri non è standard, ma la tipologia degli alimenti presenti all’interno varia a seconda dei rifornimenti reperiti durante la settimana. Generalmente, i pacchi possono comprendere: pasta, biscotti, fette biscottate, cracker, legumi in scatola, latte, formaggio, frutta, riso, succhi di frutta, bibite, cioccolata. I prodotti distribuiti provengono dal Banco Alimentare o da donazioni di generi alimentari che la nostra associazione riceve da aziende o esercizi commerciali della provincia.
La distribuzione è individuale, ogni persona ritira il pacco-viveri esclusivamente per sé e per gli eventuali minori o famigliari a suo carico. Pertanto, possono accedere al servizio di distribuzione solo le persone maggiorenni, a basso reddito (indicatore ISEE inferiore a 8.000 euro).
Per accedere al servizio è necessaria una procedura di iscrizione e identificazione che comporta: compilare una scheda di iscrizione con i propri dati anagrafici; sottoscrivere il consenso all’acquisizione e al trattamento dei dati personali; consegnare copia dell’attestato ISEE; consegnare copia dell’attestato di disoccupazione, dell’ultima busta paga o del cedolino della pensione; essere in possesso della tessera personale identificativa rilasciata dalla nostra associazione.
L’iscrizione al servizio è valida per tre mesi dal primo accesso, allo scadere dei quali, sussistendo i requisiti, potrà essere rinnovata di tre mesi in tre mesi, a discrezione degli operatori Cibo Sociale O.d.V. addetti all’erogazione del servizio distribuzione alimenti.
Le persone malate o invalide permanentemente impossibilitate ad accedere direttamente alla distribuzione possono delegare un proprio familiare. Non sono ammesse deleghe al di fuori del nucleo familiare di appartenenza.
Il beneficiario, ad ogni passaggio, dovrà esibire la tessera personale o, in mancanza di quest’ultima, di un documento di identità originale (anche se scaduto e/o non riconosciuti dalle autorità italiane). Questo permette ai volontari di registrare l’intervento erogato e di preparare i pacchi viveri calibrandoli in base al nucleo famigliare dell’intestatario della tessera.
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